1000 luci brillano nell'aria surriscaldata della partenza. Lucciole notturne si preparano ad affrontare un lungo viaggio attraverso l'Appennino Tosco Emiliano.	Veloci, filano via i primi 100 km: nel gruppone azzurro la fatica quasi non si avverte. Sento forte l'istinto di staccarmi, di prendere vento in faccia. Mi isolo allora nel silenzio dei borghi addormentati, disturbato soltanto dalla musica delle balere del sabato sera.	Dopo la prima dura salita a Palazzuolo sul Senio incontro vecchi e nuovi amici, sorpresi dal freddo e dalla fame. Nel mondo dei randagi il meritato premio prende la forma di un bel krafen caldo alla crema, non c'è bisogno di fare distinzione fra categorie e classifiche.	L'alba di un nuovo giorno spunta dalla cima del Passo del Paretaio, mi fermo incantato ad osservare la magia della natura che si risveglia e ricolora il creato.	I petali dei fiori si aprono sui prati dei monti della Faggiola: respiro aria profumata dopo tanto sudore.
Sorvolo sulla panoramica di Valsalva al fresco della valle scavata dal fiume Santerno	decollo sul Ponte degli Alidosi una rampa di lancio medievale, meraviglia dell'ingegno e dell'arte	in punta di piedi cammino sulla sua schiena di pietra.	Risalgo ancora verso Sassoleone con le ultime forze in una placida valle di orti e di pascoli,	un paesaggio da quadro romantico mi risveglia dal sonno perduto e mi dona la pace.
Dopo 285 km e 12 ore di viaggio ritorno finalmente al punto di partenza. Penso che allora è proprio vero "che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino!".	Quanta strada passerà ancora sotto le mie ruote, prima che raggiunga il traguardo della felicità	Per ora mi basta indossare fiero la maglia della Nazionale Randonneur!